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1. LA STORIA
Diventare il Convento dei Neveri: la storia di un luogo unico
Lungo la strada che collega Bariano con Romano di Lombardia, a pochi metri dal fiume Serio, sorge l’ex convento carmelitano dei Neveri, riconoscibile per il tiburio e il campanile della cappella della Beata Vergine del Carmelo.
All’origine
Le origini del Convento risalgono alla conquista di quest’area da parte della Roma repubblicana e alla conseguente fondazione del villaggio di Averga nel I secolo a.C. Grazie alla presenza di un guado del fiume Serio e di un’importante arteria stradale che la metteva in contatto col resto del mondo – romano e non- Averga fiorisce, diventando un polo commerciale di rilievo; sorgono terme, luoghi di culto e dimore lussuose. Proprio da una di queste dimore -per la precisione una villa, qualcosa di vicino a un’azienda agricola- nasce il primo nucleo del Convento. Probabilmente intorno al IV secolo un’ala della casa infatti viene adibita a mausoleo e affrescata con bellissime scene di carattere funerario, che ancora oggi affascinano per i colori vividi e l’espressività delle figure.
Nel Medioevo
La caduta dell’Impero Romano d’Occidente apre la strada ai nuovi dominatori longobardi. La loro conversione intorno al 669 porta nuova linfa alla villa romana, che viene trasformata in una pieve: nel mausoleo trova posto il battistero dedicato a San Giovanni Battista, la chiesa plebana di Santa Maria viene invece edificata sull’antica parte abitativa. Accanto alla pieve si sviluppa una vasta area cimiteriale che riutilizza le sepolture romane. Sono state rinvenute un centinaio di tombe, di cui una ventina visibili nelle due sale adiacenti la cappella.
Quando intorno al Mille Averga scompare, devastata dalle piene del fiume Serio, la chiesa sopravvive e viene annessa al territorio della parrocchia di Bariano, il piccolo villaggio vicino che prenderà da questo momento a espandersi.
Ciò che resta del Basso Medioevo sono gli affreschi dell’abside ovest, realizzati nel XIV secolo, raffiguranti alcuni dei santi più venerati all’epoca in questo luogo.
1480: inizia una nuova vita
Nel1480 l’arciprete di Bariano Fermo Furnio da Caravaggio dona la chiesa e il terreno circostante alla Congregazione dei Padri Carmelitani di Mantova. I frati fondano qui il loro convento. La loro spiritualità e particolare devozione alla Vergine del Carmelo è visibile in ciò che resta degli ex voto che un tempo rivestivano le pareti dell’abside e del corridoio di accesso alla cappella a Lei dedicata, ricavata dal battistero; il più vicino alla nostra sensibilità è con tutta probabilità quello fatto realizzare da un padre che ringrazia la Madonna di aver guarito sua figlia.
All’interno del convento vi erano una foresteria, una corte rustica con stalle ed due grandi chiostri intorno ai quali si articolavano le cucine, il refettorio -che fungeva anche da sala capitolare- e le celle dei frati, ubicate al piano superiore.
I secoli laici
La Repubblica di Venezia sopprime e mette all’asta il cenobio nel 1770; nel 1776 viene acquistato dalla famiglia Imberti, che lo destina a tutt’altre funzione, da corte rustica a osteria. Dopo secoli di storia il complesso cade in rovina. Per ampliare lo spazio agricolo la chiesa maggiore di Santa Maria viene demolita nel 1860. La cappella invece sopravvive, ma solo nel 1937 torna di proprietà della parrocchia di Bariano.
Nel 2001 iniziano i restauri che in sedici anni riportano alla luce questo scrigno nel quale, come nelle pagine di un libro, gli uomini hanno scritto la loro fede.
2. PRENOTARE UNA VISITA
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Siamo aperti da marzo a giugno e da settembre a dicembre la seconda domenica del mese.
A luglio apertura la terza domenica del mese.
A breve il calendario delle visite guidate
3. DOVE SIAMO – CONTATTI
Via Romano, 17 – 24050 Bariano (BG)
e-mail: [email protected]
4. NEVERI DA VIVERE
Gli eventi del Convento:
Settimana della Cultura, 15-23 aprile 2023 → a breve il calendario con tutti gli appuntamenti della Settimana