Parrocchia SS. Gervasio e Protasio - BARIANO (BG)
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VITA DELLA COMUNITA’
Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio – Bariano
28 marzo - 4 aprile 2010

VI Domenica di Quaresima:
CI PREPARIAMO ALLA PASQUA DEL SIGNORE

Giovedì santo: durante l'ultima cena, nel suo discorso di commiato Gesù ci ha lasciato queste importanti raccomandazioni. Sono le cose che più gli stanno a cuore.

Lavanda dei piedi: Gesù terminò di lavare i piedi ai suoi discepoli, e disse " Se io, il Maestro e il Signore, vi ho lavato i piedi anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Io vi ho dato l'esempio perché tacciate come io ho fatto a voi. Ora sapete queste cose ma sarete beati quando le metterete in pratica. E l'invito ad essere Chiesa, ad essere Apostoli. Sacerdoti del "grembiule" più che della stola — abiti sacri e belle cerimonie – (don Tonino Bello).

Nell’anno sacerdotale facciamo questa preghiera "Signore Gesù venuto non per essere servito ma per servire, convoca sempre i tuoi sacerdoti nel cenacolo, dove tu ti abbassi a lavare i piedi ai discepoli, perché anche i tuoi ministri sappiano imitare il tuo gesto di amore e umiltà" Amen

Il comandamento nuovo: Amatevi come io vi ho amato. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se vi amate gli uni gli altri. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Gesù e i futuri credenti (noi): io non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per quelli che crederanno in me dopo aver ascoltato la loro Parola. Fa che tutti siano una cosa sola: come Tu, Padre, sei in me e Io in te, anch'essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato.

 

Venerdì santo: memoria della passione e morte di Gesù. La liturgia ci ha fatto pregare e adorare un Dio sofferente e crocifisso. Per non rimanere delusi è bene imparare e ricordare che Dio e sofferenza non sono in opposizione ma uniti. L'idea che Dio stesso soffre e muore dimostra quanto Dio, in Gesù Cristo è vicino all'uomo sofferente e ne condivide tutta la storia.

Via crucis per le vie del paese. Dovrebbe far riflettere: portare in processione e in trionfo un Crocifisso! Eppure è così, andiamo a dire a tutti i credenti e non credenti che, l'unica salvezza per il mondo e per l'uomo, è credere in Gesù crocifisso. Credere nel crocifisso è ricordare che il messaggio centrale di Gesù non consiste nel predicare la sofferenza, né nel creare delle croci , né legittimare quelli che impongono le croci sulle spalle degli altri. Portare in trionfo la croce nella processione vogliamo affermare che solo imitando la vita di Cristo si evita di creare croci agli altri si liberano i crocifissi e si conferisce un senso umano e divino alle croci inevitabili della nostra esistenza finita e mortale.

 

Veglia pasquale e giorno di Pasqua: ogni cristiano proclama che la vita è più forte della morte che Gesù di Nazareth "profeta potente in opere e parola, davanti a Dio e a tutto il popolo" è resuscitato da morte per essere il vivente. Uomo come noi, nato da donna, passato in mezzo a noi facendo il bene e risanando, messo a morte nella carne, crocifisso e sepolto, è risorto! La gioiosa notizia della Pasqua attraversa il mistero del male e della morte: "vita e morte si affrontarono a duello, l'autore della vita morì; ma ora vive e regna!" come canta da secoli la liturgia. Non è mai stato facile ripetere con fede queste parole e anche i giorni che stiamo vivendo sembrano contraddirle: in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un incalzante moltiplicarsi di "Apocalissi", di "rivelazioni" del male che abita nel cuore degli uomini e avvelena il rapporto tra di loro: attentati terroristici, rappresaglie, vendette in Palestina. La cronaca di questi ultimi tempi è piena di delitti perpetrati nelle famiglie, tra gli affetti più cari, vicini e famigliari. Anche nella Chiesa stiamo vivendo il dramma del tradimento. Ce ne eravamo dimenticati. Eppure nel vangelo della Passione è scritto: per Giuda, per Pietro, per gli altri apostoli e per i fedeli discepoli di Gesù. Ciò dimostra che i cristiani, predicatori dell'amore di Dio e del prossimo, non sono vaccinati contro questa epidemia. La veglia pasquale ci farà celebrare che il regno del male ha un limite: il buoni e il male sopra la terra dura da mezzogiorno alle tre del pomeriggio e che non c'è situazione per quanto disastrosa sulla quale non sia scritto:" il terzo giorno risorgerà".

Il mattino di Pasqua giungerà dalla tomba vuota questo annuncio: "non temete non abbiate paura, non siate nell’angoscia. Il Crocifisso è risorto e vi precede"

con questo auguri di ogni bene

buona settimana Santa


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